Il Palazzo

Portava il mio stesso nome chi nel 1836 acquistò il Palazzo di piazza Fontane Marose: Domenico Pallavicino, mio trisnonno, fu il primo a eleggere quale residenza principale della nostra famiglia un edificio cinquecentesco. Con i Pallavicino, dal XIX secolo, pressoché ogni generazione ha voluto arricchirlo

Il Palazzo affonda le sue radici nel Rinascimento ed è testimonianza di una storia antica e illustre.  Appartenuto, nei secoli, alle famiglie Interiano, Centurione Oltremarini, Grimaldi della Pietra e  Vivaldi Pasqua.

Viene acquistato nel 1836, per la cifra di 250.000 lire,  dal marchese Domenico I Pallavicino, omonimo trisnonno del Principe Domenico Antonio Pallavicino, attuale proprietario dello stabile, e da sua moglie Teresa Corsi di Firenze, che si occupò di avviarne la vita artistica, acquistando dipinti, opere d’arte e di arredarlo come si conviene a una maestosa dimora.   

Sin dalla metà del Cinquecento, il palazzo ha subito numerosi interventi, assumendo l’aspetto attuale nel XIX secolo. Una prestigiosa residenza ritenuta, già nel Seicento, dal grande pittore fiammingo Rubens, un esemplare modello architettonico. 

Le stanze del palazzo conservano cicli di affreschi e apparati decorativi realizzati nel corso di quattro secoli. 

La collezione d’arte, che annovera dipinti di artisti importanti, tra cui Bernardo Strozzi, Simone Cantarini, Gaetano Gandolfi, Anton Maria Maragliano, Vittorio Corcos, è impreziosita da arazzi, alcuni appartenuti all’ammiraglio Andrea Doria, sculture lignee, bronzi e marmi, arredi, mobili e porcellane. 

Il Secondo Piano Nobile

Il secondo piano nobile, abitato in una prima fase da Paolo Battista Interiano ha una struttura simile dal punto di vista architettonico. 

Anche in questo caso, infatti, il piano si apre con un bellissimo loggiato che si struttura nuovamente con due riquadri ottagonali sulla volta, affrescati dai Calvi.